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13.11.05

Amari - Grand Master Mogol


Confesso di aver snobbato in passato un gran numero di produzioni pop italiane, in modo spesso immotivato. Potrei anche godere delle attenuanti generiche, ma non è questo il caso.

Grand Master Mogol, l'ultimo album degli Amari, campeggiava nel mio hd già da un bel po', trascurato a causa di una cronica mancanza di tempo.

Tarda serata, autostrada immersa nella nebbia che sfila in modo non troppo pigro, dalle casse esce di colpo "un altro basso di polvere": dopo pochi secondi di questo strumentale, la mia mano afferra il lettore, per scoprire di chi sia quella cosa - maledetto dio del random, a volte riesci proprio a stupirmi.

Durante quei cinque minuti di ascolto attento, mi saltano in mente numerosi gruppi, cosa che si ripeterà dopo l'inevitabile ascolto dell'intero album.

Gli Amari si rivelano essere dei bulimici della canzone, capaci di far tesoro di quelle piccole gemme che a volte trovi in pezzi di ogni genere e provenienza. Potrei fare dei nomi, ma questo elenco sarebbe molto - troppo? - lungo e rovinerei la sorpresa a chi non l'avesse ancora ascoltato.
Una schizofrenia musicale controllata e mirata, per l'opera che ritengo essere una delle più belle sorprese tra le cose ascoltate in quest'ultimo anno. Cuocete a fuoco medio, regolate sale e pepe, servite in tavola: ognuno potrà raccogliere i bocconi preferiti, piccoli frammenti di citazioni riconoscibili, ma al contempo originali come preparazione.

Il titolo Grand Master Mogol è una fantastica dichiarazione di intenti, pienamente mantenuta. Testi equilibrati ma capaci di spedirti inconsapevolvemente a catturar farfalle su di un prato che non hai mai visto e calpestato, brevi frasi che potrebbero essere cucite addosso a chiunque.

Conoscere gente sul treno, come descrivere questa traccia? Semplicemente copincollando le prime righe del testo:

"Conoscere gente sul treno, può essere meglio che stringer la mano a chi non si perde con facilità nei vicoli stretti di un quartiere che sta dentro me, dentro me niente da perdere, qui nel club di chi ammira il cielo."

C'è in giro anche una bellissima versione acustica, reintitolata Conoscere gente in ciabatte, credo sia un'esclusiva per rockit.

Sono molto curioso di sentirli dal vivo - in particolare questa traccia, che si presterebbe molto ad un "Amari is playing in my cameretta" - me li sono persi ai tempi di "Audiovisiva" al Castello Sforzesco, per colpa dei miei soliti ritardi epocali, ma mi riprometto di rimettermi in pari alla prima occasione.

La prima volta ha un che di straniante e di confortante al tempo stesso, con quel cadenzato cantato quasi-proto-rap-corale ed un incedere chitarroso ma non troppo. Due minuti e non puoi fare a meno di perderti tra i cori (tranquilli, poi ci si ritrova facilmente).

Sul loro sito - che merita sicuramente un'occhiata - troverete due legalissimi mp3 e nell'area stampa gli Amari si raccontano un po', in modo tra l'altro coerente...

Tracklist:

01 bolognina revolution
02 conoscere gente sul treno
03 love management
04 ho trovato il cuore d'oro
05 arte bruciante
06 campo minato
07 tremendamente belli
08 la prima volta
09 staccaboh
10 il vento del 15 gennaio
11 l'avvoltoio delle 3
12 un altro basso di polvere
13 venere non ritorna
14 (traccia fantasma)






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