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18.12.05

Franz Ferdinand @ MazdaPalace, 17.12.05 Milano

La serata parte decisamente bene. La scelta dei Rakes come gruppo spalla dei Franz Ferdinand non poteva essere migliore. Sono bravi, divertono e riescono a "caricare" anche coloro che non conoscono tutte le canzoni. Alan Donohoe, il cantante, è un personaggio. Scatenato e folle nei suoi balletti assurdi ha suscitato risate e ammirazione al tempo stesso, cosa non facile.

E' la volta quindi dei Franz Ferdinand, e già dalle prime note mi accorgo di un cambiamento importante rispetto alla loro prima data italiana. Ai tempi (marzo 2004) l'aspetto predominante del loro live era l'atteggiamento sul palco. Quasi maniacali nelle loro movenze a scatti, robotici, "krautici" addirittura. In questo modo, che si potrebbe definire statico, vista la poca quantità di movimento sul palco, emergeva la qualità del suono, più pulito, rifinito, insomma suonato.
L'esibizione di ieri è completamente diversa. I Franz Ferdinand hanno capito di aver fatto il salto di categoria, e si sono resi conto che per essere consacrati a livello planetario (e secondo me già lo sono) non devono fare gli arty-robot sul palco, ma devono fare ballare, divertire.
Maggiori movimenti sul palco, suono più percussivo e coinvolgente, che pur di far muovere la gente, perde una frazioncina di qualità (attenzione, siamo sempre a livelli altissimi). E così i trucchetti, per altro riuscitissimi, per fare del parterre un enorme dancefloor: i saltelli, i movimenti sul palco, la batteria 3x ecc...
Accolgo questa differenza di approccio in maniera estremamente positiva, perchè da spettatore sono molto più coinvolto in questo modo, anche se il suono è meno rifinito; d'altronde per la qualità pura ho sempre il cd da ascoltare nelle cuffiette, mentre durante il live voglio divertirmi. Ripeto, tutto questo è permesso da una qualità di fondo degli scozzesi estremamente elevata. Sono professionisti in tutto e per tutto, oltre che mega star. Il loro lavoro lo sanno fare divinamente, e pur con soli due album hanno un repertorio esagerato a cui attingere. Se non sbaglio quasi venti canzoni eseguite, e datemi pure del romanticone, ma quando Kapranos ha dedicato a me e pochi altri Take Me Out mi sono quasi commosso.




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