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19.6.06

Alpen-trip

Il titolo sarebbe dovuto essere Greenfield Festival @Interlaken - CH - 17.06.2006, ma una lunga serie di vicissitudini lo hanno più reso simile ad un mischione tra Road Trip e Detroit Rock City.

L'idea iniziale era quella di vedere dal vivo gli Archie Bronson Outfit*, ma l'orario (13:40!) era incompatibile con gli impegni lavorativi, mannaggia...
"Vabbè, in lista ci sono pure: Depeche Mode, Placebo, Elbow, The Soundtrack Of Our Lives, Hard-Fi, Live**, Babyshambles***, The Datsuns, Starsailor, The Cardigans... riuscirò a vedere qualcosa, no?"
Le ultime parole famose.
Sveglie che non funzionano, traffico da girone dantesco, tunnel e passi alpini chiusi, nomi di paesi simili a degli starnuti.
Mentre il chilometraggio sale, una matita mentale cancella via via parecchi dei nomi della lista. Fuori dal finestrino sfilano
panorami spettacolari, magra consolazione.

Quando una indicazione errata ci porta a scalare il passo sbagliato, riportandoci al di qua delle Alpi, tutto sembra perduto. Difficile arrivare in tempo utile, anche per il main event. Luca è ammutolito. La Wing-Girl recita il mantra "Depeche, aspettatemi! Depeche aspettatemi!", io favoleggio tra me e me su temporali improvvisi che devastano il palco quel tanto da ritardare l'inizio. Quando ti trovi a 2400 metri di quota, nel buio più assoluto, su di una strada che non sembra portare da nessuna parte, è facile abbandonarsi all'irrazionale.


Arriviamo all'inizio di John The Revelator e la Wing-Girl svanisce tra la folla quasi fosse in trance****.

Il concerto è bello quanto un regalo inaspettato, anche se ciò che ho visto/sentito è stato esattamente uguale a quanto mi immaginavo. Quando sento le prime note di Personal Jesus mi scopro ad urlare "Ci siamo riusciti, cristo!!!".

Terminato il concerto, ci spostiamo all'altro palco ormai sazi e soddisfatti. I Cardigans mi sorprendono, l'ultimo disco è stato deludente, ma sul palco Nina Persson riesce a dare quel qualcosa che dai lavori in studio non traspare. Lovefool e My Favourite Game svettano - come c'era da aspettarsi - sugli altri pezzi ed il pubblico accorre nel tendone prima mezzo vuoto.

Interagiamo un poco con gli schwfizzeri - in fase etilicamente ipersimpatica - e poi chiudiamo in bellezza con un'escursione nel camping del concerto, presso un dancefloor rock che piano piano degrada verso il localpecoreccio*****.


*: a.k.a. "quando ascolti per la prima volta due tracce a caso e ti ritrovi a fare spamming selvaggio per farli conoscere ed a programmare una trasferta per sentirli dal vivo "
**: giusto per sentire Lightning Crashes
***: ho puntato 10 euro sull'evento "Pete Doherty collassa sul palco mentre lo sto ascoltando": la quota è 1,15 a 1.
****: vedendo la sua motivazione, mi sarei aspettato quasi di rivederla in spalla a Martin Gore per il resto del concerto.
*****: 99 Baloon di Nena è stato il segnale, da lì in poi solo l'equivalente locale dei peggiori riempipista che possiate immaginare. Ogni popolo ha i propri scheletri musicali nell'armadio...

cru/do aka iDop(e)




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