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28.6.05

Crazy Weekend - Saturday

Con le ossa spezzate e marci di sudore, spacchiamo il minuto all'apertura del campeggio. Entusiasmo, dopo una notte in cui tutti ci hanno detto di no; non ci sembra vero e così rimiriamo il campeggio con le piazzole sulle tipiche terrazze liguri e ne scegliamo una quasi in cima, senza pensare che da lì a due ore saremo sfatti come al solito e percorrere i 110 pericolanti scalini per un dislivello di alcune decine di metri sarà un impresa. No, siamo felici e contenti e così assistiamo soddisfatti all'opera di clod, che in pochi minuti monta la tenda. Il tempo di una seconda colazione, a cocacola e paglie e nemmeno un'ora e mezza dopo che avevamo lasciato Albisola centro ci ritorniamo, con una macroscopica differenza. E' già stracolmo di bagnanti, con annessi e connessi, positivi e non. Ci stendiamo il più avanti possibile e lasciamo abrustolire la nostra pelle color mozzarella.
Se vogliamo la giornata scorre abbastanza in fretta, fatta di panini, birre in loop, discorsoni, incontri inaspettati, pacchi al telefono, risate e un rolling estremo sugli scogli che ha garantito uno spettacolo divertente per chi mi ha visto camminare in maniera incerta e ballerina sulle asperità.
Una spruzzata di pioggia fa finire anzitempo il pomeriggio, ma nessun problema perchè si fa ritorno al campeggio, dove tra free climbing ripetuto per ogni singola cazzata (e fai 110 scalini per la doccia, e per comprare la birra, e per spostare la macchina che ci hanno avvisato dall'altoparlante, e questo e quello) e cotonature varie siamo in superfase, tanto che poco prima di lasciare la struttura per andare a cena fuori siamo stati ai livelli più alti del weekend.
Arrivati in paese per le 21 circa mi ricordo che è una ventina d'ore che non mi libero di un po' di birra; son talmente fuso che la faccio frontalmente a una finestra con ricca tavolata di persone convinto di fare in fretta... son talmente pieno che ne ho per due minuti e allora alzo la testa, sostengo lo sguardo...
Dopo infinite vasche troviamo anche noi il nostro spazio per mangiare in una trattoria senza aria condizionata. Il nostro tavolo è chiaramente attaccato al forno e quando dopo un'ora usciamo dal locale, l'afa della via ci sembra brezza e siamo felici e sollevati...
Le poche ore di sonno si fanno sentire, provo a prolungare con la redbull, e la nottata sarebbe anche durata delle ore, in teoria, ma arrivati al campeggio un bolzanese vuole fare amicizia a tutti i costi con noi, e si mette a parlare così tanto che ci manda più fuori di ciò che abbiamo in mano e nei polmoni. In qualche modo ce ne liberiamo, e in tenda ridiamo alle sue spalle ancora per una ventina di minuti finendo in gloria il sabato sera...




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