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28.10.05

Retorico e banale: questo post potrebbe anche essere interpretato in questa maniera, ma non me frega veramente niente

Quando mia madre mi telefona con voce tremula, capisco subito che qualcosa di terribile, di shoccante è in arrivo alle orecchie e al cervello. Insomma, per farla breve, il mio compagno di banco di prima media si è buttato dal secondo piano di casa. Morto. La prassi è quella di stabilire se si tratta di suicidio, di incidente... Per certi versi non me ne importa nulla. Di colpo mi rendo conto che un fottio di cose che ho per la testa in questi giorni sono veramente inutili. Piccoli astii con qualcuno, nervosismi per cazzate, minuzie varie che dentro di me sono giganti di colpo non esistono più. Per un paio d'ore sono in pappa completa. L'amico, il miglior disegnatore e fumettista che ho mai conosciuto, architetto da pochi mesi, l'avevo perso di vista ai tempi del liceo. Strade diverse, altre compagnie, percorsi differenti, come capita sempre. Le poche volte che ci si vedeva, però veloci sorrisi e battute sincere e divertenti. Amo ricordare piccoli aneddoti di quando appena undicenni, ai primi giorni di scuola si prendeva per il culo questo o quell'altro, si cercava di scampare a qualche interrogazione ecc... insomma le solite minchiate di quell'età. E in testa non so nemmeno dove convogliare il pensiero. Tornando a casa passo davanti alla sua, ma non ricordo più nemmeno con precisione dove, guardo, curiosità malsana (forse) ma che cerca qualche risposta, dal parrucchiere le sciampiste mi chiedono se mi piace il cd in sottofondo. Mi faccio ripetere la domanda tre o quattro volte. Forse rispondo scortesemente. Non ci sono e non sono da un'altra parte. Sono da nessuna parte. Bah. E poi triste dirlo, ma che si fa in questi casi? insisto a ricordare qualcosa di piacevole e invece. Invece non ci riesco, è come un ingranaggio che gira in sottofondo. Accetto la cosa. Però in certi tratti è veramente difficile. Con la testa senza farlo apposta entro in quella dei suoi cari e mi trasformo in una smorfia di dolore. E poi da codardo, a tutti i costi, mi impongo di pensare a qualcosaltro, chè sono un debole in queste cose, debolissimo...




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