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11.7.04

Un giorno di guerra - Atto 3° - Lo scontro

Lo scontro è iniziato alla grande. La giovane rock band di Detroit che fa da spalla all'evento pesta in maniera dura. Loro sono i Dirty Americans, e ce la stanno mettendo tutta per preparare al meglio decine di migliaia di persone. Non mi aspettavo un tiro così, rock fottutamente rock, al fulmicotone, rapido.. E noi stiamo entrando nel mood giusto, infilando birre dietro a sigarette, attenti. I ragazzi sul palco fanno esattamente quello che si chiede ad un gruppo spalla in un evento del genere... Ci pompano di adrenalina per prepararci all'evento, dobbiamo arrivare già carichi per godercela a fondo e non possiamo partire impreparati... La violenza sul palco è efferata, la chitarra è tagliente, il frontman è in visibilio e si lascia andare a pura aggressività verbale. Infilano anche "Heartbreaker" dei led zeppelin ed è il delirio... Siamo arrivati alla giusta dose di tensione, per non farla esplodere in maniera inutile alla fine della prima esibizione, optiamo per altre quantità di alcol e di respiri condizionati...
Buio nell'enorme teatro naturale... Sale l'iguana... Boato, folla in visibilio. Una presenza magica e diabolica. Senza nemmeno aver emesso ancora un suono, ma solo offrendo ai nostri occhi la sua presenza ha fatto sì che tutta la carica accumulata precedentemente aumentasse in maniera esponenziale... Siamo fatti... Un ragazzo di quasi sessantanni che può dare calcinculo in faccia a tutto il fottuto mondo dorato delle rockstar di questo mondo... Non ha niente da invidiare, ha tutto da insegnare. E' stile, rock, presenza, fascino, benzina sul fuoco e il fuoco siamo noi, sotto, in tripudio... Non ha ancora iniziato e dopo pochi secondi siamo incredibilmente allucinati...
Si porta dietro i suoi fottuti Stooges, qui non ce n'è per nessuno. La consapevolezza di assistere a un evento incredibile, c'è già tutta... I pensieri si accavallano, vibrazioni e sensazioni come valvole impazzite... sempre più aperte... Ci guardiamo come degli eletti a partecipare a un giorno fottutamente importante nella storia di ognuno di noi.. e così capisco e stimo quelli che hanno fatto un chilometraggio da cincquecento, settecento e mille per raggiungere l'iguana...
E lui a colpi di mothafucka, cocksucka ci da dentro accompagnato da un bassista furente per impatto, tecnica e suono, un batterista che non ne sbaglia una, un chitarrista motivato coi controcazzi e un sax che riempe la scena...
Siamo estasiati, Iggy a torso nudo con jeans aderenti si dimena, saluta, si atteggia, sale sulle casse e se le scopa con un fottuto dio dorato... Un fascio di nervi e muscoli che accompagna una carica , un tiro e una grinta vocale da non credere. Non sappiamo cosa dirci, siamo gasati... Il greco mi convince a fatica a seguirlo nella calca. Mi fa capire che non dobbiamo ritenerci fortunati rispetto a tutti i nostri conoscenti che non son venuti a battagliare con noi solo per il fatto di aver fatto presenza... Come in un sms di qualche ora prima dove mi diceva che dobbiamo fare contributo, non numero... Capisco quindi la sua esigenza di andare avanti, perchè come mi ha detto: "Non basta essere qui, son capaci tutti... Bisogna per almeno un secondo guardarlo negli occhi...". Parole che lasciano il segno e mi fanno dare il via libera... L'ottima strategia del greco è quella di seguire un nutrito gruppetto di ragazzine aspiranti groupie che si buttano in mezzo... E io e poz lo seguiamo, abbandonando gli altri, evidentemente non desiderosi come noi di sfruttare l'evento in maniera totale... E' come essere in trincea... Ci muoviamo ai lati della battaglia, osserviamo ali di pubblico sulla collinetta a sinistra... masse davanti dietro e sulla destra... E noi seguiamo un filone d'oro che proprio a ridosso del palco non ci spinge, ma arriviamo a una decina di metri da lui. Altra adrenalina in circolo che festeggiamo respriando come piace a noi... Le canzoni scorrono violente ed efficaci; a un certo punto alziamo lo sguardo per osservare meglio una scena che ci pare irreale... La sicurezza ha tutti i suoi cazzi da risolvere.. Una ventina di scatenati son sul palco attaccati all'iguana durante "No fun". Una scena fottutamente irreale. Non credo veramente a cosa vedo. Il comportamento di iggy pop va oltre la professionalità; perchè per me la professionalità sarebbe stata quella di interrompere, aspettare la calma e ricominciare con impeto, ma lui, cristo no... lui continua, divorato da mani, braccia, spinto e strappato. Lui per un periodo di tempo di parecchi minuti come l'animale da palco per eccellenza va avanti... Per lui è solo adrenalina, si dimena, coinvolge e in questa atmosfera da brivido che avrebbe mandato a nascondere quasi tutte le sedicenti rockstars lui ci sguazza e ci marcia dentro come il fottuto capo della serata...
A fine canzone non si può dire che torni la calma, perchè se le persone tornano al loro posto lui però continua in maniera violenta. Insulta, sputa, si lava d'acqua, la getta addosso a noi che gli urliamo in faccia la nostra rabbia emotiva... E quando raccoglie i bicchieri e beve, poi non li posa, li butta per terra, come il microfono alla fine di certe canzoni, buttato per terra e subito sostituito... Percorre il palco dappertutto, ritmo sfrenato e indiavolato... Siamo quasi assuefatti e nel bis l'ulteriore sussulto... Tutti in movimento per il gran finale... Un'ora e un quarto di delirio. Di più proprio non potevamo aspettarci...

6 Comments:

Blogger Hamilton said...

caro filippo anche tu ieri al sacro rito!
beh... a me i dirty americans han fatto cagare, una band che basa tutto su riffoni pensati stile bon jovi, motley crue e guns n roses su un cantato iron maiden mi indispone non poco. ah... le canzone era "heartbraker" e non "moby dick"... un'esecuzione scadente. ma non parliamo di 'sta merda.
io ero in mezzo per iggy... totale!

6:29 PM  
Anonymous Anonymous said...

concordo sul disprezzo più totale per i puzzoni di gruppo spalla. forse sono nipotini di Iggy, se no non se ne spiega la presenza davanti a quei mostri sacri.la gente è salita sul palco su no fun :)
Benty

12:29 AM  
Blogger boss said...

Ringrazio x i commenti che segnalano alcune correzioni... Ma fare un racconto veritiero dopo la serata di sabato è quasi impossibile per me...

7:23 AM  
Blogger boss said...

Grazie a Hamilton e Benty ho fatto un paio di correzioni...

8:39 AM  
Anonymous Anonymous said...

Il bassista "...furente per impatto, tecnica e suono..." è Mike Watt, guià bassista dei grandi Minutemen (LA 1979-1985) scioltisi con la morte per incidente automobilistico di D. Boon.
Gran gruppo.
Ciao, F.

11:25 AM  
Blogger boss said...

Grazie F. Vedo che la sai lunga... Io nell'enfasi ho scritto parecchie cose sbagliate

12:14 PM  
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